Ciao a tutti.
Ritorna la rubrica “letture ad alta quota”, ovvero la rassegna dedicata ai romanzi ambientati in montagna tra le alpi del Veneto, Trentino e Friuli.
Oggi vi presentiamo il libro di Marco Balzano che si intitola “Resto qui”.
Già dalla copertina del libro possiamo in parte comprendere dove hanno luogo le vicende narrate. Siamo in Sud Tirolo, nella Val Venosta e più precisamente a Curon, piccolo borgo nelle vicinanze di Resia. La gente di Curon, per lo più contadini, abituati alla fatica, sono caparbi, come Trina, la nostra protagonista. Quando arriva la guerra prima e poi l’inondazione della diga, la maggior parte scappa, ma non Trina. Lei si era già opposta ai fascisti che le impedivano di fare la maestra, perché di madre lingua tedesca. Poi arriva la guerra e si oppone anche a quella, scappando in montagna con il marito disertore. Per ultimo, quando pensa che il peggio sia alle spalle, si oppone con tenacia alla costruzione della diga di Resia, che le vuole togliere tutto: la casa, i campi, il lavoro, ma non le potrà mai togliere la voce e la forza delle sue parole.
L’epilogo della diga di Resia è tristemente noto a molti, ma in questo romanzo si entra veramente in un mondo parallelo, quello che per anni nessuno ha voluto vedere e raccontare, quello di una comunità violentata nelle sue tradizioni e nella sua cultura, in nome del progresso.
È un romanzo intimo, che ricostruirà la storia di Trina e della sua comunità vista da un’altra angolazione, meno conosciuta e più sofferta.
Un romanzo che vi farà capire e rispettare, non solo i luoghi da cui prende vita, ma l’intera comunità che l’ha generato. Siamo sicuri che dopo aver letto questo libro, la prossima visita a Resia, non sarà solo un selfie con il famoso campanile sommerso!
“Se per te questo posto ha un significato, se le strade e le montagne ti appartengono, non devi aver paura di restare.”
Resto qui
Marco Balzano (Einaudi editore)
Pagine 179
