Monte Piana: dal Rifugio Angelo Bosi alla Capanna Carducci – sentiero 122

Monte Piana vista Rifugio Angelo Bosi

Sul Monte Piana, alla scoperta del museo a cielo aperto della Grande Guerra.

Escursione dal Rifugio Angelo Bosi alla Capanna Carducci: postazioni e trincee di guerra.

Informazioni sul percorso

  • Zona: Misurina – comune di Auronzo
  • Partenza: Rifugio A. Bosi (2205 m)
  • Arrivo: Capanna Carducci (2297 m)
  • Lunghezza: 2 km (fino alle prime Trincee)
  • Dislivello: ininfluente, con l’eccezione di una piccola salita all’inizio del sentiero
  • Sentiero: nr 122 – carta tabacco nr 17
  • Acqua lungo il percorso: no
  • Adatto per bambini: sopra i 10 anni
  • Adatto per animali:
  • Punti di appoggio: Rifugio Angelo Bosi

Avvertenze speciali

Nelle informazioni sul percorso ho indicato “Escursione adatta a bambini di età superiore ai 10 anni.” Questo perché arrivati alla zona delle trincee i pericoli di caduta sono molti. Trovandosi difronte la piana piena di buchi, trincee, passaggi su tavole di legno e ferrate, consigliamo massima attenzione e soprattutto di non lasciare girovagare da soli i bambini. I percorsi militari sono scavi profondi, senza protezioni anticaduta. Inoltre i burroni lungo il fronte nord sono pericolosi e mortali in caso di caduta. Per lo stesso motivo non bisogna lasciare il proprio cane senza guinzaglio.

Monte Piana: come arrivare al Rifugio Angelo Bosi

Per raggiungere il Monte Piana si sale dalla strada ex-militare (chiusa al traffico) che inizia a Misurina, difronte al Ristorante Genzianella. Da questo punto fino al Rifugio A. Bosi sono 5 km e 500 metri di dislivello, che possono essere percorsi con un servizio shuttle in jeep. La tariffa per il servizio di andata e ritorno è di 20 € a persona (stagione estiva 2022). Il servizio è operativo dalle 9 alle 17.

In alternativa, se sei allenato, puoi affrontare la salita a piedi. La strada non è transitabile da biciclette o auto e moto che non siano le navette del servizio jeep.

Arrivati in cima (con la jeep sono circa 15/20 minuti di viaggio) si apre un meraviglioso panorama, che comprende una vista mozzafiato sulle Tre Cime di Lavaredo (a sinistra) la valle di Misurina, i Cadini, Sorapiss, Cristallo, Croda Rossa. Ed è solo l’inizio…

Vista delle Tre Cime di Lavaredo dal Monte Piana
Vista delle Tre Cime dal Monte Piana
Monte Piana vista di Misurina
Vista di Misurina
Monte Piana museo a cielo aperto della Grande Guerra
Museo a cielo aperto della Grande Guerra
Monte Piana - chiesetta dedicata ai Caduti
Monte Piana – chiesetta dedicata ai Caduti

Il percorso verso Capanna Carducci e le trincee – sentiero 122

Il sentiero che ti porterà alla capanna Carducci e alla zona delle trincee inizia qui, ed è indicato con il numero 122. Sul Monte Piana ci sono anche altri percorsi alternativi e più difficili che comprendono passaggi in ferrata attrezzata. In questa pagina non darò indicazione dei percorsi alternativi ma solo del numero 122, il più semplice. Consiglio comunque di dotarsi al Rifugio di una piantina con i percorsi delle postazioni militari.

Si inizia con una piccola salita, per poi proseguire per altri 2 km con una leggera pendenza.

L’arrivo alla Capanna Carducci è il primo traguardo e da qui inizia la visita al museo a cielo aperto della Grande Guerra. Troverai i percorsi delle trincee, i resti delle postazioni militari oltre che numerosi cippi commemorativi e indicazioni di soldati caduti. Inoltre si apre la vista verso le dolomiti di Sesto, la Val Pusteria, il lago di Landro e in lontananza le punte delle montagne austriache. Questo è un luogo dove riempirsi gli occhi di panorami indimenticabili.

Monte Piana - sentiero 122
Monte Piana – sentiero 122
Monte Piana - Capanna Carducci
Monte Piana – Capanna Carducci
Monte Piana - inizio area della trincee
Monte Piana – inizio area della trincee
Monte Piana - versante nord verso la Val Pusteria
Monte Piana – versante nord verso la Val Pusteria
Monte Piana - versante nord
Monte Piana – versante nord

Alcuni cenni storici sul Monte Piana e la Grande Guerra

Il Monte Piana fu tra il 1915 e il 1917 uno dei teatri più sanguinosi della Grande Guerra. Più di 14.000 soldati persero la vita nella piana, in una lunga e logorante guerra di posizione. Già nel 1914 l’esercito italiano, intuita la necessità di prepararsi all’imminente conflitto bellico, aveva iniziato lo scavo di trincee e postazioni, aperte sulla roccia e costruite con muretti a secco.

Le prime granate iniziarono a farsi sentire nel pomeriggio del 24 maggio 1915, quando arrivarono i primi dispacci di guerra e non si fermarono più fino al 3 ottobre 1917, quando a seguito della disfatta di Caporetto, l’esercito Italiano ripiegò verso il Fiume Piave e l’area del Monte Piana fu sgombrata.

Gli austriaci erano asserragliati nelle trincee della punta settentrionale, l’esercito italiano in quelle meridionali, nel mezzo un continuo e infinito battagliare fatto di imboscate, attacchi, vittorie, ritirate, terreno guadagnato e perso.

L’8 dicembre 1916 venne registrata sulla piana la temperatura di – 42° e 7 metri di neve. Quelli che non falciò la guerra, li finì il freddo.

L’assurdità della guerra di postazione è testimoniata in una annotazione trovata sul diario di uno sconosciuto ufficiale austriaco (al rifugio A. Bosi c’è una saletta Museo con alcuni documenti e cimeli di guerra):


“Questo monte è stato battezzato a ragione dagli italiani Monte Pianto.

Tanto sangue è già costato e tanto ne costerà ancora a noi e agli italiani, che non so proprio se il suo possesso possa giustificare un così grande sacrificio per noi e per loro.

Quanti morti davanti le trincee!


Monte Piana - trincea italiana
Monte Piana – trincea italiana
Monte Piana - postazioni militari
Monte Piana – postazioni militari
Monte Piana - filo spinato
Monte Piana – filo spinato
Monte Piana - linea delle trincee italiane
Monte Piana – linea delle trincee italiane
Monte Piana - Croce per la Pace
Monte Piana – Croce per la Pace
Monte Piana - cippo commemorativo
Cippo commemorativo

Chi era Angelo Bosi?

Il Rifugio Maggiore Angelo Bosi, è intitolato al maggiore dell’esercito Regio morto il 17 luglio 1915, nei pressi del Monumento Piramidale dedicato a Carducci. Si narra che fosse salito sopra un rialzo per meglio osservare il nemico con il binocolo, quando venne raggiunto da una pallottola sparata da un cecchino austro ungarico. La scritta commemorativa riporta:

“Qui all’alba del 17 luglio 1915, cadde combattendo per la patria Angelo Bosi, maggiore del 55° Regg. Fanteria, nato a Ravenna terra di eroi, vissuto a Treviso terra di cavalieri.”

Altri percorsi:

Dove vedere postazioni della Grande Guerra vicino ad Auronzo:

Il villaggio militare in Val Marzon

Avamposto di Col Ciampon a Laggio di Cadore

Monte Piana - trincea
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