Attraversando a piedi la Val Marzon puntiamo verso il Cason de la Crosera, alla scoperta del sito storico militare della Prima Guerra mondiale (1915-1918)
Escursione facile ad Auronzo di Cadore
Il percorso in breve:
- Passeggiata a piedi di circa 8 chilometri
- Tempo: 3 ore (andata/ritorno)
- Dislivello: 200 metri
- Adatto a tutte le età: ok bambini anche con passeggino
- Attrezzato per più-nic: sì, a inizio percorso
- Parcheggio: sì
- Riferimenti carta Tabacco nr 17
Brevi cenni storici
Le montagne che incorniciano la cittadina di Auronzo sono impregnate di storia e ogni epoca ha i suoi racconti. In precedenza ti abbiamo portato alla scoperta di un Santuario di origine Venetica-Romano situato in cima al Monte Calvario, proprio in centro paese.
Oggi invece parliamo della Grande Guerra, ovvero il conflitto che dal 1915 al 1918 scosse profondamente la vita di queste vallate. Qui era zona di fronte fino al 1917 cioè fino alla ritirata dopo la sconfitta di Caporetto. Sulle Tre Cime di Lavaredo, sul Monte Piana e sulle altre montagne circostanti si combatteva ferocemente. Lo stesso Monte Piana ad esempio è un museo a cielo aperto della Grande Guerra.
La Val Marzon che oggi ci apprestiamo a conoscere, era sede di un villaggio militare e logistico molto importante al servizio del fronte delle Tre Cime e della Val D’Onge, da dove partivano truppe, vettovaglie e armi. Questa è un’area poco conosciuta e frequentata ma che merita una approfondimento naturalistico e storico.
Partenza del percorso attraverso la Val Marzon
La strada per accedere alla Val Marzon si trova poco dopo la località Giralba.
Bisogna attraversare tutto l’abitato di Auronzo e dirigersi verso Misurina. Qualche chilometro fuori dal centro di Auronzo, sulla statale si passa una località e un torrente che si chiamano Giralba. Sulla destra c’è una strada che si tuffa nel bosco (ci sono anche le indicazioni e il cartello Val Marzon). Prosegui con l’auto per qualche centinaio di metri e sulla destra vedrai una grande area picnic attrezzata dove puoi lasciare l’auto.
Iniziamo la nostra camminata a piedi seguendo la strada asfaltata che ci porterà al Cason de la Crosera. La nostra passeggiata ha un leggero dislivello di circa 200 metri in altitudine e puoi goderti la salita anche con il tuo amico a quattro zampe.
L’escursione è a tratti all’ombra, a tratti soleggiata. Nella prima parte la vallata è stretta e costeggia sulla sinistra il letto del torrente Rio Marzon quasi sempre in secca, almeno fino a metà percorso. Più a monte nel torrente torna a scorrere l’acqua, all’inizio più scarsa per diventare via via sempre più impetuosa salendo.
La vegetazione è caratterizzata dalla massiccia presenza del pino mugo e da eriche nel sottobosco, oltre alle felci nella parte più alta e ombrosa. Ma lo spettacolo della Val Marzon è la vista frontale e continua delle Tre Cime di Lavaredo di fronte. Da questa angolazione le montagne e il rifugio Auronzo, riconoscibilissimo sulla loro destra, sembrano davvero vicine.
L’arrivo a piedi al Cason de la Crosera è previsto in circa 1 ora, al massimo 1 ora e mezza, e si trova appena passato il ponte sul torrente Rio Marzon. Poco prima, la Val Marzon si apre mostrando la sua bianca distesa di ciottolato, soprattutto nel punto un cui incontra la Val D’Onge (alla sinistra orografica) e il suo torrente che si unisce al Rio Marzon.
Per i camminatori principianti il percorso termina qui, ma se vuoi puoi proseguire qualche centinaia di metri seguendo ancora la strada asfaltata. Più in su vedrai una piccola centrale per la produzione di corrente elettrica dove il torrente, che prima era minuscolo, diventa davvero impetuoso.
Al Cason de la Crosera sarà facile trovare un posto tranquillo e all’ombra per goderti il pic-nic. Ricordati di portare con te un telo per sederti per terra e di riportare a casa tutti i rifiuti. In alternativa servirti dell’area pic-nic attrezzata, dove abbiamo parcheggiato prima di partire.
Se sei un’escursionista allenato devi assolutamente sapere che dal Cason de la Crosera parte il sentiero segnavia 1104 che ti porterà alle Tre cime di Lavaredo, passando attravarso il Vallon de Lavaredo. Il percorso ha un dislivello importante: dai 1200 metri di partenza si arriva ai 2320 del Rifugio Auronzo con un’impegnativa mulattiera a tornanti nella parte finale. La camminata per salire alle Tre Cime di Lavaredo dura circa 4 ore ed è poco frequentata. Per questo è un’escursione adatta solo per persone esperte e con un buon livello di allenamento. Se vuoi maggiori informazioni sul sentiero dal Cason de la Crosera fino alle Lavaredo clicca qui.
Storia della Val Marzon – importante sito storico militare della Grande Guerra
La passeggiata in Val Marzon non è solo un modo per godere della bellezza più selvaggia delle Dolomiti, lontano dalla confusione dei posti affollati, ma è anche una passeggiata nella storia.
Già nella prima area di sosta noterai dei cartelli che raccontano la storia della vallata durante la Prima Guerra Mondiale.
La Val Marzon era sede di un importante villaggio militare che con vari accampamenti, sia nella parte iniziale della valle che nell’area del Cason de la Crosera, era punto strategico di appoggio per il fronte. Da qui partivano militari, cibo, animali, armi e munizioni diretti verso le alte montagne.
Era un villaggio completo di tutto incluso: l’ospedale da campo, una chiesetta, baracche per i militari e gli ufficiali, cucine, sartoria, bagni e locali per la disinfezione.
Nella zona del Cason de la Crosera, dove era presente la seconda parte del campo militare partiva anche una teleferica che portava in vetta alle Tre Cime di Lavaredo. Della vecchia teleferica rimangono solo pochi ruderi proprio dove c’era la stazione di partenza.
Poco prima del ponte sul Rio Marzon, dove si trova il secondo cartello con le piantine e le foto storiche, era stata creata dai militari una piazzola dove era stato sistemato un grande cannone militare da 43 tonnellate che aveva una gettata fino a 14.000 metri, trasportato fin qui con immense difficoltà dalla stazione di Calalzo.
Il cimitero militare del Cason de la Crosera
Sempre dal ponte seguendo il Rio Marzon sulla sponda destra, pochi centinaia di metri in su è ancora visibile un piccolo cimitero militare. Oggi è rimasta solo la cinta muraria esterna del cimitero e la croce centrale in cemento con la scritta PAX – pace. La lapide originale posta nel 1917 è quasi illeggibile, ma nel 2016 ad opera del Gruppo Alpini di Auronzo l’area del cimitero è stata sistemata ed è stata fissata sotto la croce una targa di bronzo che riprende la scritta originale, che così recita:
“Ai forti caduti per la patria, esempi nobilissimi di valori e di gloria. I compagni d’arme. Maggio 1917”.
Per raggiungere il cimitero vedrai una piccola salita fatta con scalini di tronchi sulla destra. Il percorso segue il torrente per 150 metri per poi aprirsi sul piccolo spiazzo del cimitero.
Dopo il ponte sul Rio Marzon, sempre nell’area del Cason de la Crosera, a destra è visibile anche quello che rimane di una fontana in pietra del 1917 che serviva per l’acqua del campo militare.
Purtroppo non sono molti i reperti rimasti visibili e che testimoniano la presenta del villaggio militare. Infatti il 5 novembre del 1917, a seguito della sconfitta subita dagli Italiani a Caporetto, l’esercito fu costretto alla ritirata sul Piave e ad abbandonare frettolosamente il fronte di queste montagne. L’intero villaggio fu raso al suolo e dato alle fiamme per evitare di lasciar supporto militare al nemico che avanzava.
Rimangono ben visibili, soprattutto nella passeggiata di ritorno dal Cason de la Crosera, alcuni avanposti militari di sorveglianza scavati nella roccia. Scrutando attentamente in mezzo al bosco, dal lato della montagna è possibile scorgere ogni tanto delle postazioni di vedetta, poste più in alto rispetto alla strada e ben nascoste dalla vegetazione. Di solito sono delle grotte scavate nella roccia che ospitavano due o tre militari e armi come mitragliatrici.
Galleria fiori e piante della Val Marzon
Chiudiamo la nostra passeggiata con una galleria delle piante e dei fiori fotografati durante il percorso. Passeggiando incontrerai davvero tante farfalle nere di montagna, segno che questo è ancora un piccolo angolo di natura indisturbato.
Charlie, la mascotte che ci ha accompagnato in questa passeggiata
Ecco i consigli di Charlie…
“Anch’io ho camminato per tutta la strada, quasi sempre naso a terra. Troppo forte la tentazione di annusare tutti gli odori del bosco. Ho anche sguazzato in un piccolo angolo tranquillo del torrente, ma sempre sotto l’occhio attento e vigile della mia padroncina.”
Un consiglio per tutti ! Al rientro dalla passeggiata controllami il pelo e controllati la pelle: in estate gli incontri con le zecche sono molto frequenti in montagna.
PHOTO CREDITS: parte delle foto di questo post sono di Emma Doimo. Vietata la riproduzione.
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